Secondo le proiezioni del World Data Lab basate sull’analisi dei dati di entità quali Banca mondiale, ONU, Eurostat, OCSE, nel 2030 il più grande mercato sarà la Cina che avrà oltre un miliardo di consumatori, con un aumento del 15% rispetto al 2024.
Al secondo posto l’India, con 773 milioni di consumatori ma in crescita di ben il 46% rispetto ai 529 milioni odierni. Sono qui classificati come “consumatori” coloro che hanno una capacità di spesa giornaliera superiore a 12 dollari.
Considerando che anche Indonesia, Pakistan e Bangladesh saranno fra i primi dieci mercati di consumo, appare chiaramente l’importanza che assumerà con due miliardi di soggetti quest’area geografica. Al terzo posto vengono gli Stati Uniti con 348 milioni di consumatori ed al quinto il Brasile. Il primo Paese europeo, la Germania, si colloca al dodicesimo posto di tale classifica, l’Italia al diciannovesimo. Interessante è la dinamica di crescita: molto accentuata nei Paesi emergenti, ad esempio il Vietnam segna un +34%, limitata negli Stati Uniti (+4%), stagnante in Russia e Germania. In Italia ed in Giappone il mercato dei consumatori avrà un declino che sarà direttamente proporzionale al calo demografico di questi Paesi.
Le imprese dovrebbero considerare attentamente tali proiezioni, preparandosi per adeguare i loro prodotti e le strategie di marketing alle nuove dinamiche dei mercati. Dovranno anche ripensare le loro catene di approvvigionamento, di fornitura ed organizzare sistemi distributivi appropriati.
La maggior quota di consumo deriverà dalla classe media, rappresentata dai soggetti con una capacità di spesa compresa fra 12 e 110 dollari al giorno (lower middle class da 12 a 50 dollari; upper middle class da 51 a 110 dollari), che è già prioritaria e che continuerà ad aumentare nel prossimo futuro. Da notare che 50 anni fa questo gruppo di consumatori viveva quasi esclusivamente nei Paesi occidentali mentre oggi è sparso in diverse regioni mondiali e rappresenta il 45% popolazione globale.
Fonte: Visual Capitalist